Breve guida al Castello Scaligero

Breve guida

Si entra nel cortile. Sulla sinistra appare la “Casermetta”: palazzo inferiore dove alloggiava la guardia del Castello. Al piano interrato e al piano terra ospita il Museo di storia naturale. Una scala esterna conduce al piano ultimo, sala adibita a esposizioni e matrimoni.
Il Museo di storia naturale, rinnovato nel maggio 2008, offre al visitatore un originale approccio multimediale rendendo la visita un’esperienza sensoriale completa: si può guardare, toccare, annusare, ascoltare o utilizzare schermi touch screen.
Il nuovo allestimento considera gli oggetti come opere d’arte, mostra e interpreta i temi, adotta felici soluzioni coreografiche che considerano parte integrante del percorso anche il paesaggio che si vede dalle finestre.
In fondo al cortile, si raggiunge un poggiolo che, sporgendo a picco sopra le acque del lago ad un’altezza di 24 metri dalla superficie, consente una visione ampia e suggestiva del lago stesso e dei monti circostanti.
Si sale per una rampa a gradinate, fino alla polveriera costruita dagli Austriaci, oggi “Sala Goethe”.
Si trovano esposte le immagini che Goethe ha tratteggiato del lago e del Castello nel suo Viaggio in Italia. Sono riprodotti i colori della regione, così come si erano presentati al suo sguardo e secondo quella che diventerà poi la sua Teoria dei Colori. Oltre la sala, nel piccolo giardino, collocato in un angolo contemplativo, trovi il busto del Poeta.

Da qui si sale al secondo cortile, detto “Rivellino”, da dove si ammira il paese, il lago e il fianco occidentale del Baldo.
Sul Rivellino vengono celebrati i matrimoni civili.
Scesi dalla gradinata, sul muro orientale si trovano ancora i resti di affreschi, probabili residui di una Cappella Scaligera.
Oltre il portone si spalanca uno spazio detto “Lacaòr”, probabilmente uno degli insediamenti protostorici più antichi di Malcesine.
Viene adibito nella stagione estiva a teatro all\'aperto con 400 posti a sedere. L’ingresso è consentito solo durante le manifestazioni.

Il terzo cortile, il più alto e settentrionale, si raggiunge per una rampa e attraverso un portale scaligero. In passato esisteva una scala aerea addossata al muro occidentale della Residenza Scaligera che permetteva di accedervi, come testimonia tutt’oggi su questo lato dell’edificio la presenza di un ingresso, attualmente sbarrato da un’inferriata.
Oltrepassando il portale scaligero, dopo una breve rampa si presenta un pozzo. Alla sua sinistra, nell’angolo nordorientale del piazzale sottostante la Torre, si trova un affresco che rappresenta una Madonna con Bambino: presenza che forse testimonia l’esistenza, di una antica cappella.
Costruita dagli Austriaci, ma recentemente riadattata, una scala sale direttamente dal pozzo e conduce alla Sala Congressi della Residenza Scaligera e, quindi, alla Torre.

Dai pressi del pozzo, nel cortile, si può accedere direttamente al piano terra della Residenza, dove si prevede di realizzare il museo di storia locale che dovrebbe inglobare anche l’attuale Museo “delle Galee veneziane” dove sono illustrati da un lato il celebre trasporto delle navi da terra e dall’altro, il tentativo di recupero di una galea veneziana affondata nel lago davanti al porto di Lazise.
Sotto il pavimento si estendono due vani, ben illuminati e delimitati da balaustre: secondo alcuni essi rappresenterebbero l’accesso alle “segrete” del Castello, luoghi di cui da tempo si favoleggia ma di cui nulla si sa ancora in concreto.
È invece certo il collegamento sotterraneo fra i due vani e la Torre, passaggio scoperto in seguito alla recente apertura della botola nel pavimento del primo locale della Torre.

Per salire al piano superiore dove sono la Sala Congressi e l’accesso alla Torre, occorre uscire sul piazzale e salire la scala. La Sala Congressi, inaugurata nel 1989, ha una capienza di circa 150 persone ed ospita mostre, convegni, corsi universitari e matrimoni.
Si accede quindi alla Torre: fu aperta a nord una porta che immette al suo primo locale, poiché prima si passava su un ponte aereo esterno.
Una finestra con inferriata nella parete ovest indica il luogo di accesso al ponte aereo. Era, questa, l’altezza della Torre, costruita dai Longobardi. Lo si nota dal cambiamento dei materiali e della foggia di costruzione.

Davanti all’ingresso ha inizio la salita alla Torre (o Mastio). Cinque locali si aprono al livello alto e al penultimo un graffito, oggi cancellato, recava il nome di Corrado II e la data del 1131: ciò lascia supporre che questa parte della Torre sia stata terminata proprio in quell’anno.
La quinta stanza fu denominata “della Vedetta”: con sei finestre che si aprono sul muro spesso 80 cm, era in origine coperta di tegole. Nel 1909 il pavimento venne cementato e al centro fu posta la Campana Comunale, risalente al 1442 e adorna d’impronte di monete comunali.

La Torre sovrasta con la sua forma pentagonale irregolare Malcesine, erigendosi sul lago per 70 metri e alta sulla sua base 31 metri.



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