Così è nata la Lake Garda Mountain Race
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L'idea della Lake Garda Mountain Race è nata nel 2011 da una ragazza norvegese da poco trasferitasi a Malcesine, Maj Elin Storeide. Affascinata dal nostro territorio, Maj Elin ha pensato a una gara che unisse le due bellezze di Malcesine: il lago e il Monte Baldo.
Si parte dal lago, quindi, si sale per i boschi incontaminati per arrivare su una delle cime più alte del Monte Baldo, Cima Pozzette. Il lavoro da fare era tanto e ha chiesto aiuto a me e ad altre tre ragazze: Tania Branzanic, Angela Trawoeger e Silvia Pallua. Un team tutto al femminile contaggiato dall’entusiasmo di Maj Elin.
Lo slogan della gara recita: “Touch water and sky”.
E così abbiamo organizzato la prima edizione della Lake Garda Mountain Race avvalendoci dell'aiuto di una storica società sportiva di Malcesine: l’U.S. Monte Baldo, fondata il 18 gennaio 1976.
La società era guidata da Ernesto Maran, storico presidente che cercava un cambio generazionale all'interno dell’associazione.
La collaborazione per la gara è stata l'occasione per il passaggio di consegne sancito dalle elezioni del 2011.
L'US Monte Baldo ha ripreso slancio e coinvolto giovani, anche di fuori comune; sono nate nuove iniziative come “Rincorri la Befana”, la “Cronoscalata della Panoramica” e altri due eventi a Brenzone: “Punta Veleno” e il “Trail dei Castei”.
Siamo affiliati al CSI (Centro Sportivo Italiano) e alla FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera). A oggi abbiamo oltre 100 soci e 25 atleti, tra cui spicca Alessandro Degasperi, Ironman, miglior triatleta italiano long distance 2015 e 2016, che con i colori dell'US Monte Baldo ha vinto alcune 10 km e andato a podio in alcune mezze maratone.
Ma l’evento più importante che organizziamo è di certo la Lake Garda Mountain Race.
Nonostante l’impegno nell’organizzazione, ho partecipato alle prime tre edizioni. Il giorno della partenza ho raccolto le ultime iscrizioni, consegnato i pacchi gara, mi sono cambiata al volo e via su per i nostri sentieri.
All’arrivo mi sono subito cambiata e ho organizzato le premiazioni.
Non sono una trail runner e nemmeno una runner così esperta, ma spinta dall'amore per lo sport e il mio territorio mi sono lasciata convincere! E che dire... ne è valsa la pena!
Sono partita dalla riva del "mio" lago e dopo qualche centinaio di metri è cominciata subito la salita, e che salita!
La mia non era corsa ma una camminata veloce. Ho pensato che non ce l'avrei mai fatta, ma raggiunto San Michele, alla stazione intermedia della funivia, ho preso coraggio e ho voluto arrivare lassù a ogni costo.
Certo, non nego di aver avuto momenti di sconforto ma a ogni passo mi avvicinavo al traguardo. A volte sorpassavo qualcuno ma soprattutto mi sorpassavano runners col volto stanco ma soddisfatto e guardarli mi ha dato la carica.
A Piombi, all’ultimo ristoro prima dell'arrivo, ho visto i miei collaboratori e amici che con il sorriso mi hanno incitato.
Mancava ancora l'ultima "scalinata" nel bosco, quella dura, erta, quella che ti spacca le gambe. Non finiva più, mi è sembrata eterna. E mentre questo pensiero si stava fissando nella mia testa ecco la luce all'uscita del bosco. Vedevo la funivia, la cima e laggiù il "mio" lago, lo stesso da dove poco prima ero partita. Oramai ero arrivata!
L’adrenalina aveva preso il sopravvento, ho cominciato a correre e in un attimo ho tagliato il traguardo con il cuore pieno di emozioni.
Ormai l'organizzazione mi occupa al 100% e non riesco più a correre la "mia" gara ma ogni anno do tutta me stessa per regalare a ogni partecipante tutte le emozioni che ha dato a me.
Se l’ho fatta io, possono farla tutti.
Vi aspetto!
Valentina